Il contratto di fiume

Cosa sono i CdF

I Contratti di Fiume (CdF) sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. I CdF rappresentano uno strumento di programmazione partecipata avente il fine di riqualificare i territori di un determinato bacino idrografico o parte di esso con interventi multi settoriali e con il coinvolgimento su base volontaria, di tutti gli enti istituzionali ed i soggetti privati insistenti su un determinato bacino.

I Sistemi di riferimento del CdF

L’unitarietà dell’intero sistema idrografico del Fiume Ofanto costituisce la prerogativa ed al tempo stesso l’orizzonte di riferimento cui far tendere le azioni riferite ad un insieme territoriale vario e diversificato. In tal senso la complessità delle questioni e la specifica circostanza che vede la presenza di una iniziativa di Contratto di Fiume dell’alto Ofanto già consolidata, impongono approcci cooperativi che garantiscano un’autonomia procedimentale da parte dei due Contratti, nel rispetto delle istanze dal “basso“ (prerogativa dei CdF) pur dovendo condividere la necessità di individuare nei propri Piani, azioni di portata bioregionale o azioni concorrenti ad obiettivi di rango superiore, nel rispetto delle prerogative di coordinamento affidato alla stessa Autorità di Bacino Distrettuale.
SRT1
Il CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto assume come Sistema di Riferimento Territoriale l’Ambito paesaggistico 4/Ofanto, così come definito dal vigente PPTR della Puglia, integrato con la porzione di territorio del bacino idrografico del Fiume, ricompreso nel territorio dei Comuni lucani di Melfi, Lavello, Montemilone.
Tale perimetrazione si fonda sulle componenti fisico-ambientali e storico-culturali proprie del territorio, ritenendo, pertanto, predominanti i caratteri fisiografici delle predette aree ricomprese nel bacino ofantino medio e vallivo.
Il sistema territoriale del CdF come sopra determinato ha il preciso scopo, quindi, di superare la visione del Fiume Ofanto come confine amministrativo tra due regioni, (Puglia e Basilicata), bensì di integrare le caratteristiche strutturali, ambientali, ecologiche e idrografiche, ma anche storico-culturali dei territori interessati ed influenzati dal sistema fluviale.
SRT2
Il CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto riconosce come Sistema di Riferimento Territoriale sovraordinato la Bioregione Ofantina costituta dal Bacino Idrografico interregionale.

Obiettivi

Il CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto intende perseguire un insieme di obiettivi integrati tra loro, volti, nel loro complesso, a promuovere una nuova stagione della pianificazione della Valle dell’Ofanto nella sua dimensione di sistema insediativo unitario, all’interno del quale il fiume ed il suo reticolo idrografico rivestono il ruolo di “infrastruttura verde e blu” in contrapposizione al sistema dei “fasci infrastrutturali” artificiali che nella piana alluvionale compongono l’orditura del sistema insediativo contemporaneo.
Gli obiettivi specifici sono raccolti in aree tematiche d’azione tra loro complementari:

A. RISPOSTE “WIN-WIN” PER LA GOVERNANCE SOSTENIBILE E RESILIENTE DELL’ACQUA

L’ambito è connesso all’implementazione del Deflusso Ecologico nella governance dell’acqua per il perseguimento ed il controllo degli obiettivi di qualità individuati ai sensi del D.Lgs. 152/2006 in regime di mutazione climatica. L’ambito raccoglie obiettivi connessi alla partecipazione-condivisione-apprendimento nelle aree della ricerca, sperimentazione e gestione dei sistemi idrici secondo approcci integrati multi-settoriali (prevenzione alla mitigazione del rischio idrogeologico; gestione delle dinamiche idrogeomorfologiche; salvaguardia e miglioramento delle acque, funzionalità ecologica degli habitat, gestione del sistema strutturale di approvvigionamento della risorsa idrica) e multi-temporali (in regime ordinario emergenziale da alluvioni e siccità).
Rientrano pertanto in tale ambito:

  • PREVENIRE I RISCHI NATURALI E ANTROPICI E RAFFORZARE LE CAPACITÀ DI RESILIENZA DEL CAPITALE NATURALE.
  • CONSERVAZIONE ATTIVA E PASSIVA DI SPECIE E HABITAT, RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE.
  • CONSERVAZIONE E RIPRISTINO DELLE DINAMICHE IDROMORFOLOGICHE DEL FIUME OFANTO, DEI SUI AFFLUENTI E DELLA COSTA.
  • MODELLI SOSTENIBILI DI GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA.

B. AGRICOLTURA e AGRO-ECOSISTEMI

l’ambito raccoglie tutti gli obiettivi direttamente connessi alla conduzione multifunzionale delle attività agricole, alla loro sostenibilità e produttività, e alla valorizzazione economica delle produzioni.

C. COMUNITÀ LOCALI E PATRIMONIO CULTURALE E SISTEMA PRODUTTIVO

ovvero gli obiettivi relativi ai rapporti tra popolazioni locali, il territorio della Valle e le sue risorse; qui si vuole dare un’accezione a tutto tondo e trasversale al concetto di comunità locale, comprendente le persone di tutte le generazioni con le loro vite, comportamenti, e comprendente anche le varie attività produttive svolte. Costituiscono un ambito specifico le relazioni tra aree produttive e Fiume mediante azioni per favorire processi di riconversione delle aree produttive in APPEA (Aree Produttive Paesaggisticamente e Ecologicamente Attrezzate) secondo quanto delineato dalle Linee guida sulla progettazione e gestione di aree produttive paesisticamente e ecologicamente attrezzate.

D. PROMOZIONE, FRUIZIONE E MOBILITA’

ovvero valorizzare in senso turistico il patrimonio paesaggistico, naturale, agricolo, eno-gastronomico, archeologico, storico-architettonico del territorio del Parco; implementare un sistema della mobilità lenta, che usi l’asse dell’Ofanto per connettere tra loro i centri abitati del Parco e questi alla costa.

F. INTERAZIONI/INTEGRAZIONI CON PROGRAMMI

ovvero favorire e perseguire approcci concertativi con le principali iniziative attivate ed in fase di formazione della programmazione negoziata (Gruppi di Azione Locale GAL, Strategia Nazionale Aree interne Area Alta Murgia e Monti Dauni, Programma di Rigenerazione Territoriale costiera (art. 6 L.R. 21/2008) “il mare grande parco pubblico” cui ha fatto seguito l’Accordo di Programma tra Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIITT) e Regione Puglia; Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) . Il CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto concorre a delineare possibili percorsi di formazione dei “distretti del cibo” . In questo ambito potrebbero trovare luogo le riflessioni sull’istituzione delle ZEA (zone economiche ambientali, con fiscalità di vantaggio e incentivi per azioni economiche fondate sulla sostenibilità) alla luce del recente dibattito sull’estensione delle stesse, a tutte le aree protette istituite ai sensi della legge 394, ampliandone quindi l’applicazione oggi prevista per i soli parchi nazionali.

Metodologia

L’intero processo di formazione del CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto assume la valenza di processo di co-pianificazione e partecipazione alle scelte per l’elaborazione degli Strumenti attutivi del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto nelle scale di riferimento proprie dell’Area protetta e nei territori con termini (coincidenti con il SRS1 di cui al precedente punto 1). Il CdF è organizzato nelle seguenti fasi successive e sequenziali:

1) sottoscrizione del presente Documento d’Intenti da parte dei soggetti interessati darà avvio all’attivazione del CdF.

2) raccolta della documentazione, dei Piani e dei Programmi, sistematizzazione delle conoscenze comuni e redazione di un Quadro Conoscitivo o Dossier sull’Area, finalizzato alla definizione delle criticità e delle risorse del territorio.

3) redazione del Documento Strategico (DS) di lungo-medio termine, finalizzato a definire uno scenario condiviso di valorizzazione dell’intero territorio, visto in un’ottica di sviluppo locale e secondo un approccio integrato, basato sugli obiettivi condivisi.
Costituiscono specifici riferimenti organizzativi per l’elaborazione dello scenario, i Progetti Territoriali di Valorizzazione così definiti:

  • la Rete Ecologica del corridoio-condotto fiume Ofanto;
  • Patto Città – Campagna – Fiume. Il parco agricolo multifunzionale della Valle dell’Ofanto;
  • il sistema infrastrutturale per la mobilità lenta e la fruizione dei beni patrimoniali del Parco.

4) redazione del Piano d’Azione (PA) di breve temine (3 anni), finalizzato alla programmazione di azioni concrete e interventi da realizzarsi per il raggiungimento, nel tempo, degli obiettivi condivisi. Il PA conterrà la gerarchizzazione, la temporizzazione, la costituzione soggetti partenariali attuatori, intese ed accordi preliminari.
Costituiscono elementi di valutazione e condivisione preliminare, gli interventi individuati nell’ambito del processo di elaborazione del Piano del Parco Naturale Regionale a cui potranno essere implementate ulteriori azioni derivanti dallo stesso processo di CdF.
Gli interventi del programma d’azione così condivisi, potranno trovare realizzazione all’interno dell’attuale ciclo di programmazione dei fondi comunitari 204 /2020 e dei prossimi programmi UE, in un’azione sinergica tra la Regione Puglia e gli Enti Locali, finalizzata alla promozione delle valenze naturali e culturali e degli interventi di manutenzione quali opportunità di sviluppo dei territori.

5) sottoscrizione del CdF;

6) implementazione del Piano d’Azione;

7) attivazione di un sistema di monitoraggio.

Impegni

Il Percorso che porterà alla sottoscrizione del CdF della Bassa e Media Valle dell’Ofanto sarà interconnesso al processo di elaborazione del Piano del Parco ed agli strumenti attuati dell’Area Protetta regionale, pur mantenendo una autonomia gestionale e procedimentale in quanto “luogo” di programmazione strategica coerente e multi-disciplinare, aperto eventualmente anche a nuove esigenze ed istanze.
Tutto il percorso sarà partecipato, aperto, inclusivo e le sottoscrizioni potranno aggiungersi nel tempo.
I sottoscrittori del Documento di Intenti si impegnano, nell’ambito delle proprie competenze, a:

  • partecipare all’intero processo;
  • rendere disponibili le risorse umane, tecniche e strumenta li nell’ambito delle varie fasi programmate;
  • promuovere tutte le iniziative utili a favorire la massima partecipazione degli attori locali pubblici e privati al processo di elaborazione delle attività pertinenti alle diverse fasi;
  • orientare i propri interventi per dare attuazione agli obiettivi condivisi.